Il pasticcio dell’ex Macello e le bugie sul futuro dell’area

 
 

Pochi giorni fa abbiamo letto sulla stampa locale che il Sindaco Pilotto aveva accompagnato il Comandante della Guardia di Finanza a visitare i “gioielli di famiglia”... cioè le aree cittadine dismesse dalle pregresse attività che non riescono ad essere ricollocate nel tessuto urbano attivi fondamentalmente per i costi necessari alla loro rigenerazione  con l’eliminazione delle sostanze inquinanti  sversate negli anni passati.
Tra i siti visitati la più recente- a quanto riferisce la stampa- è stata l’area ex Macello. 

La scelta  della  Amministrazione Civica di Monza di offrire come area di insediamento  della Guardia di Finanza  quella dell’ex Macello ci è apparsa paradossale, anzi sbalorditiva, ricordando le più recenti, e più volte ribadite (l’ultima volta durante la serata in circoscrizione nel quartiere San Donato), dichiarazioni dell’Ass. Lamperti sulla impossibilità di pensare a quel sito per la collocazione della scuola BELLANI (nella versione innovativa che aveva anche ottenuto il finanziamento dell’INAIL di € 9.930.000 ( con acconto già versato).
Secondo l’Assessore l’area in questione non poteva essere oggetto di alcun utilizzo al presente, sia per ragioni giuridiche, sia per ragioni di inidoneità idrogeologica e di inquinamento del suolo.

Immediata la considerazione: se ciò fosse stato vero, perché allora proporlo alla Guardia di Finanza? Forse invece perché, rispetto ad altri siti, come ad esempio quello della Fossati-Lamperti, pure visitato, l’insediamento era più agevole e neppure costoso proprio per l’assenza, o bassa incidenza, delle opere preliminari di adeguamento del sito?
E’ stata dunque irresponsabile incoscienza amministrativa o clamorosa ammissione che vizi e limitazioni denunciati da Lamperti erano invece insussistenti?

Per formarsi un’opinione corretta ed autonoma alcune risposte precise e verificabili sui dubbi sollevati da Lamperti li riportiamo qui, visto che né durante l’incontro in circoscrizione è stato possibile confrontarsi (troppo elevate le urla del segretario e guardia del corpo Imperatori che hanno sovrastato la nostra) né sarà possibile farlo nell’incontro annunciato del 16 ottobre in Consulta (il Sindaco e Lamperti hanno posto il veto sugli interventi dei cittadini che dovranno essere silenziosi uditori – viva la libertà di espressione).

preclusioni giuridiche:

- il progetto della Bellani acquisito, accettato e finanziato dall’INAIL ricadeva esclusivamente su aree sempre rimaste in proprietà del Comune di Monza e per una minore porzione su lotti concessi soltanto in diritto di uso alla HI - SENSES

-  non essendo il diritto d’uso un diritto reale, ma meramente obbligatorio, non era e non è mai stato trascritto sulle schede catastali

-  l’atto concessorio di tale diritto per di più era stato sospeso con delibera della Giunta Scanagatti n405/2012 in via di autotutela

- quale che sia il giudicato che si formerà’ nel processo civile con la concessionaria HI -SENSES, per disposizione di legge (art. 1453 comma 2 cc non può più chiedersi l’adempimento quando è stata domandata la risoluzione la attuabilità del diritto d’uso è irreversibilmente preclusa alla HI-SENSES ed i lotti interessati fin da ora disponibili per il Comune.

Dunque nessun sub judice di cui parla Lamperti che anche su questa materia mostra enorme confusione.

 

Indisponibilità  idrogeologica ed ambientale

Si consiglia vivamente a Lamperti la lettura della “relazione di indagine ambientale preliminare su di una parte dell’area dell’ex mercato bestiame di Monza tra le vie Procaccini e Buonarroti ai fini dell’avvio della progettazione della Nuova Scuola Secondaria di primo grado Bellani” redatta dallo Studio del dott.Domenico D’Alessio - Cooperativa REA

Un lavoro scrupoloso e completo, con la cooperazione di ARPA, che aveva indicato punti ed esigenze specifiche da verificare sul sito scelto per la erigenda scuola Bellani, e che il Dirigente del Settore Progettazioni e Manutenzioni del Comune di Monza aveva divulgato con comunicazione 4 marzo 2022

Da essa emerge che in base alla classificazione attribuibile al sito di cui si discute e’ ammessa la realizzazione di nuove infrastrutture ed impianti tecnologici;sono ammessi gli interventi di cui alle lettere a,b,c, (art.27 L.R.12/05);gli interventi di cui alle lettere d, e sono subordinati alla verifica della compatibilità del progetto…?

Dunque nessuna preclusione edificatoria ma al massimo una progettazione che tenga conto delle specificità  del luogo.
D’altra parte la zona interessata non è un’isola nel deserto edificatorio...al contrario!!!! e nessuno si è posto fino ad ora alcun problema!!!!

Quale ipotesi interpretativa per queste plateali discordanze tra realtà’, parole in libertà,e comportamenti della Amministrazione cittadina, si può pensare che sia in corso un’azione di recupero del disastro combinato dal Sindaco con la chiusura dell’Accordo di Programma sul Polo Istituzionale, e la conseguente rinuncia a collocare in quell’ambito la caserma della Guardia di Finanza - aprendo per altro il varco ad una speculazione economica del Demanio con gli alloggi per gli studenti-  per cui la “ ricerca di un alloggio”  diverso  per la Guardia di Finanza abbia reso inevitabile scoprire le carte sull’ex Macello!