Le modifiche al regolamento sull’Imposta Comunale Unica
La sera del 28 novembre scorso Monza ha vissuto una serata nera nel suo Consiglio Comunale dove principi che dovrebbero essere fondamentali ed irrinunciabili, quali il rispetto, anche, e soprattutto, del proprio interlocutore- contraddittore, competenza e responsabilità amministrativa, riguardo per gli organismi di funzionamento democratico, ed assolvimento dei bisogni della collettività inteso come obiettivo sostanziale e primario, non come presuntuoso esercizio di mestiere: è tutto rovinosamente degenerato nella avvilente esibizione di una Giunta senza più controllo ( in prima linea il Sindaco e l’Ass. Longoni), rafforzata dalla incapacità della Presidente del Consiglio di riportare calma ed ordine, forse per scarso prestigio e carisma, ma anche sicuramente per la clamorosa univocità direzionale dei suoi interventi regolatori.
Pesanti insulti offensivi - come è stato riferito da chi era fisicamente presente come spettatore nell’aula consiliare ed ha potuto recepire quanto avvenuto anche nel tempo della sospensione dei lavori del Consiglio- da parte soprattutto di Longoni, ma anche del Sindaco, verso il consigliere di minoranza Piffer, al quale nessuno, maggioranza o minoranza o assessori, potrebbe negare, sempre, ed anche in quella occasione, la estrema eleganza degli interventi, oltre alla costante appropriatezza del linguaggio, sempre in linea con un confronto di contenuto e non di parole al vento, pur a fronte di fatti certamente molto gravi.
Se un Sindaco - spalleggiato da un assessore al quale non sembra vero potersi buttare in una rissa verbale in qualsiasi occasione- si alza in piedi urlando anziché esporre la sua diversa opinione con pacatezza, vuol dire o che che aveva la consapevolezza di sostenere una posizione indifendibile, oppure il dibattito assembleare davvero per molti politici (nazionali come locali) se non è piatta routine, si esprime inevitabilmente in una rissa tale da legittimare le peggiori gazzarre di strada
Brutto spettacolo….grande tristezza!
E potrebbe anche bastare, se non fosse che il Sindaco aveva anche torto!
Non era l’Ass Piffer a dover obbligatoriamente pensare che una comunicazione dell’Amministrazione, posta sul sito ufficiale, non poteva che essere frutto di una infausta sbadata pubblicazione, scappata di mano ad uno sciatto amministrativo, ma era proprio il vertice dell’Amministrazione a dover essere ritenuto automaticamente responsabile anche senza dolo o colpa, sia verso il Consiglio Comunale, sia verso la collettività monzese, ricorrendo nella situazione una ipotesi tipica di responsabilità oggettiva, secondo principi giuridici minimi che dovrebbero appartenere a chi ritiene di essere in grado di governare una città e che comunque dovrebbe essere assistito da un segretario comunale di qualche “spessore” culturale in materia.
Toccava quindi obbligatoriamente al Sindaco invece di rovesciare sul Consigliere Piffer l’onere della prova sulla “non intenzionalità dell’accaduto” , scusarsi del gravissimo fatto, e per dimostrare la sua buona fede, chiedere la sospensione della discussione, fare le dovute verifiche e far pubblicare nella stessa forma la smentita della notizia, precisando che non si trattava di provvedimento della “Giunta ….che ora passa all’attenzione del Consiglio Comunale..” ma di una proposta della Giunta… e che era il Consiglio Comunale a dover decidere.
Differenza non da poco…..salvo che non sia tradita la convinzione che il Consiglio Comunale sia un organismo inutile… pleonastico!
Quello appunto che intendeva dire e contestare garbatamente il Consigliere Piffer